lunedì 24 settembre 2012

DueGiorni Liceo - Val D'Ayas - 2 GIORNO

Sembra essere davvero un giorno autunnale questo 21 settembre: nubi basse, luce fioca, il sole nascosto...



Prepariamo la colazione: latte, the, caffè, biscotti e...nutella!
Si rinnova l'invito alla preghiera e si coglie come non sia un atto dovuto (siamo ragazzi di una scuola cattolica!) ma come possibilità di renderci conto di tutto il bene che ci viene donato.

Saliamo sui pulmini e ci rechiamo a Champoluc! Sorpresa: la cabinovia dal 3 settembre ha orari particolari e in settimana le corse sono rare. Tra l'aspettare un'ora e 50 e salire a piedi a Crest, don Roberto decide per iniziare il cammino.
Così lasciamo Lucia e Chiara e percorriamo il sentiero 13b.


Nel frattempo, le condizioni del tempo si trasformano e il cielo si sgombra di nuvole lasciando spazio a un azzurro intenso. Così salendo possiamo ammirare il Cervino e la catena del Monte Rosa.

Al Crest


La fatica si fa sentire. In molti non siamo abituati a camminare a lungo. La meta sembra irraggiungibile: ci fermiamo spesso con la scusa di fare fotografie. Qualcuno pensa ad alta voce "La prossima volta non vengo più" altri pensano "Meglio il mare!".

Ma non si può tornare indietro e allora continuiamo a salire fino all'arrivo della cabinovia (1985m). Pensiamo di essere arrivati ma scopriamo che ci attendono ancora più di 300 metri di dislivello. Paolo si ferma con Ilaria e attende anche l'arrivo in cabinovia di Chiara e Lucia.

La jeep di Giacomo e Lara verrà a prenderli; noi con moderato entusiasmo riprendiamo il cammino. L'incedere è sempre più trascinato. In breve tempo arriviamo al Lago Salere inferiore. Vorremo tutti salire sulla jeep che nel frattempo ha recuperato i nostri amici ma si allontana come un miraggi. Don Roberto costantemente ci invita a guardare il paesaggio; del resto, raramente, si possono vedere le montagne come ritagliate su uno sfondo ciano.

L'ultimo tratto pare non terminare mai, così l'apparire del rifugio Belvedere è come un miracolo. Ci sediamo sulla terrazza della baita e attendiamo che arrivi il cibo. Un'ottima polenta con salsiccia e una crêpes alla nutella ci ridonano energia ma non la voglia di camminare oltre.



Siamo a 2400m ma non riusciamo proprio a staccarci dai nostri cellulari: strumenti nati per comunicare e che invece adesso, tra musica, immagini e giochi, rischiano di diventare un ostacolo per la comunicazione. Ma non ce ne rendiamo conto, per questo gli educatori ce lo richiamano. Se non vogliamo perdere la discesa con la cabinovia, dobbiamo metterci prontamente in viaggio. Sarà il timore, sará che siamo in discesa che non ci sembra vero di essere arrivati!

Adolescenti 2.0


Ognuno di noi potrebbe raccontare la discesa con la cabinovia., i passaggi, scorci curiosi, il sentiero percorso visto dall'alto e i poco rassicuranti scricchiolii. Prima di ripartire per Sesto Calende, dobbiamo sistemare la casa che ci ha accolto questa notte: camere, bagni e cucina.
Tutti si danno da fare e così puntualmente riprendiamo la strada di casa. Non abbiamo ancora fatto grandi riflessioni su questi due giorni ma l'impressione è che, al di là delle cose fatte, ci sia stato l'autentico desiderio di conoscerci, di vincere qualche pregiudizio, di sorridere di se stessi e degli altri. Si, non è stato solamente bello perché abbiamo perso un giorno di scuola! Tocca a noi ora lasciarci arricchire dall'esperienza che abbiamo fatto, imparando dal ringraziare coloro che l'hanno proposta e coloro che ci hanno permesso di viverla.

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